ยซ๐˜“๐˜ข ๐˜ค๐˜ณ๐˜ช๐˜ฆ๐˜ด๐˜ช๐˜ข ๐˜ณ๐˜ช ๐˜š๐˜ข๐˜ฎ-๐˜—๐˜ข๐˜ถ๐˜ญ๐˜ถ ๐˜ฆฬ€-๐˜ค๐˜ค๐˜ถ๐˜ฏ๐˜ด๐˜ข๐˜ค๐˜ณ๐˜ข๐˜ต๐˜ข

๐˜ณ๐˜ช ๐˜ช๐˜ถ๐˜ด๐˜ถ ๐˜ง๐˜ช๐˜ฏ๐˜ถ ๐˜ข-๐˜จ๐˜จ๐˜ฉ๐˜ช๐˜ถ๐˜ด๐˜ถ ๐˜ฆ ๐˜ต๐˜ถ๐˜ต๐˜ต๐˜ข ๐˜ณโ€™๐˜ฐ๐˜ณ๐˜ถ.

๐˜‹๐˜ช ๐˜ถ๐˜ฏ๐˜ฏ๐˜ช ๐˜ฏ๐˜ช ๐˜ท๐˜ช๐˜ฏ๐˜ฏ๐˜ช ๐˜ด๐˜ต๐˜ถ ๐˜จ๐˜ณ๐˜ข๐˜ฏ๐˜ฏ๐˜ช ๐˜ต๐˜ณ๐˜ช๐˜ด๐˜ฐ๐˜ณ๐˜ถ?

๐˜ญ๐˜ช ๐˜ฑ๐˜ข๐˜ณ๐˜ณ๐˜ช๐˜ฏ๐˜ฆ๐˜ฅ๐˜ฅ๐˜ช ๐˜ค๐˜ฉ๐˜ช ๐˜ง๐˜ข๐˜ฏ๐˜ถ ๐˜ฎ๐˜ถ๐˜ด๐˜ช๐˜ค๐˜ข๐˜ต๐˜ข

๐˜ง๐˜ข๐˜ฏ๐˜ถ ๐˜ญ๐˜ถ ๐˜ค๐˜ข๐˜ฏ๐˜ต๐˜ถ ๐˜ณ๐˜ช ๐˜ญ๐˜ถ ๐˜ต๐˜ณ๐˜ช๐˜ค๐˜ช๐˜จ๐˜ฏ๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ถ:

๐˜ฆ-๐˜ฒ๐˜ถ๐˜ข๐˜ฏ๐˜ฏ๐˜ถ ๐˜ฏ๐˜ฆ๐˜ด๐˜ค๐˜ช ๐˜š๐˜ข๐˜ฎ-๐˜—๐˜ข๐˜ถ๐˜ญ๐˜ถ ๐˜ค๐˜ถ-๐˜ฅ๐˜ฅ๐˜ข ๐˜ด๐˜ฑ๐˜ข๐˜ต๐˜ข

๐˜ต๐˜ณ๐˜ฆ๐˜ฎ๐˜ข ๐˜Š๐˜ข๐˜ด๐˜ด๐˜ถ๐˜ณ๐˜ถ, ๐˜‰๐˜ถ๐˜ด๐˜ค๐˜ฆ๐˜ฎ๐˜ข ๐˜ฆ ๐˜—๐˜ข๐˜ญ๐˜ข๐˜ป๐˜ป๐˜ถ๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ถยป

Cosรฌ recita un canto della mietitura raccolto da Antonino Uccello nelle campagne locali.

Il riferimento, non vi รจ dubbio, รจ quello al 29 giugno, ore 13:00 quando, finalmente, il Santo si manifesta trionfante, uscendo dal portone principale della basilica.

Tale uscita รจ preceduta dal volare di due putti. Angioletti di cartapesta che vengono fissati con un cavo dalla cuspide della chiesa fino alla piazza principale. Essi, dal tipico stile barocco, cosรฌ come tutta lโ€™attivitร  di celebrazione rituale, hanno un compito fondamentale: stabilire lโ€™andamento dellโ€™annata agraria. Se la loro discesa sarร  lineare, senza intoppi, e completa, lโ€™annata agraria sarร  fruttuosa e ricca.

Ma tra gli elementi fondamentali, quelli che segnano il ๐˜ค๐˜ญ๐˜ฐ๐˜ถ della festa, cโ€™รจ, indubbiamente, la grande quantitร  di โ€œbombeโ€ che accompagnano il santo nell’attraversare lโ€™uscita.

Perchรฉ i botti e perchรฉ cosรฌ tanti? Chiedendo in giro, sicuramente, ci si risponderร  che รจ un segno di devozione nei confronti del Santo Patrono, ma le spiegazioni, come in ogni azione rituale, sono sempre altre e piรน profonde.

Essi, infatti, hanno molteplici funzioni. Tra queste vi รจ la โ€œnecessitร โ€ di scandire i momenti salienti della celebrazione e rendere il senso di uno spettacolo teatrale; ma, soprattutto, il loro compito era quello di ๐˜ด๐˜ค๐˜ข๐˜ค๐˜ค๐˜ช๐˜ข๐˜ณ๐˜ฆ ๐˜ท๐˜ช๐˜ข ๐˜จ๐˜ญ๐˜ช ๐˜ด๐˜ฑ๐˜ช๐˜ณ๐˜ช๐˜ต๐˜ช ๐˜ฎ๐˜ข๐˜ญ๐˜ช๐˜จ๐˜ฏ๐˜ช, insofferenti al frastuono. Un rumore che lasciava di stucco anche gli abitanti delle cittadine vicine che, appunto, come recita il canto popolare, ๐˜ต๐˜ณ๐˜ฆ๐˜ฎ๐˜ข๐˜ท๐˜ข๐˜ฏ๐˜ฐ.

Ma le bombe, da sole, sarebbero solo rumore. Un altro elemento connesso all’uscita del Santo e all’aspetto teatrale del rito sono le โ€˜๐˜ฏ๐˜ป๐˜ข๐˜ณ๐˜ฆ๐˜ฅ๐˜ฅ๐˜ฆ (i โ€˜๐˜ฏ๐˜ป๐˜ข๐˜ณ๐˜ฆ๐˜ฅ๐˜ฅ๐˜ช), fettucce di carta colorata che vengono inserite all’interno dei mortai e fatte esplodere con essi, in modo da creare le piรน spettacolari combinazioni di colore ed effetti scenici.

In questo giorno, ogni anno, alle 13:00, si compiono tutti quei rituali che compongono la festa: la benedizione della lavanda, la processione del pane, la presentazione dei bambini al Santo, il sacrificio fatto come promessa, che si manifesta con la spalla nuda e il viaggio scalzo.

Il tutto all’interno di un clima senza dubbio di festa, caratterizzato dai suoi tempi e dai suoi suoni, atti a configurare il caos della situazione e a sottolineare il momento in cui il fedele incontrerร  lo sguardo severo del Santo, attraverso il quale si connetterร  col divino.

Il tutto esplode in un urlo che รจ di gioia e che รจ di reverenza โ€œ๐˜ฆ ๐˜ค๐˜ฉ๐˜ช ๐˜ด๐˜ช๐˜ฆ๐˜ฎ๐˜ถ ๐˜ต๐˜ถ๐˜ต๐˜ต๐˜ช ๐˜ฎ๐˜ถ๐˜ต๐˜ช? ๐˜Œ๐˜ท๐˜ท๐˜ช๐˜ท๐˜ข ๐˜š๐˜ข๐˜ฏ ๐˜—๐˜ข๐˜ถ๐˜ญ๐˜ถโ€.

(foto: Lara Torre e Salvo Alibrรฌo Photography)

Festa San Paolo Apostolo PATRONO di Palazzolo Acreide (SR)