L’alloro è una pianta originaria dell’Anatolia.

È simbolo sia di San Sebastiano sia del dio Apollo. Il primo perché vi venne legato, presso il bosco sacro ad Adone, e colpito dalle frecce dei soldati mauritani. Il secondo perché, innamoratosi della ninfa Dafne, trovò pace solo sotto questo albero, essendo la pianta in cui la ninfa aveva chiesto alla dea Gea di essere trasformata.

L’alloro è una pianta sempreverde e per questo rappresenta la positività, il trionfo della luce sulle tenebre, la salvezza e la purificazione. È la pianta del sapere, della sapienza, della chiara razionalità e dell’armonia cosmica.

Nell’antica Grecia e a Roma era il simbolo della pace e della vittoria. I suoi rami venivano intrecciati per farne delle corone che venivano poste sul capo dei vincitori sportivi, militari e letterati, i “𝙥𝙤𝙚𝙩𝙞 𝙡𝙖𝙪𝙧𝙚𝙖𝙩𝙞”: persone degne dalla più immensa e regale stima.

In Grecia era anche la pianta sacra consacrata ad Asclepio, figlio di Apollo e dio della medicina, per cui questa pianta era la base per curare numerose malattie, tra cui la peste.

Tant’è che l’imperatore Claudio, durante un’epidemia di peste, si trasferì a Laurencijum, una località nota per le sue foreste di alloro. L’evaporazione dell’olio essenziale di alloro protegge dalle infezioni.

Ancora gli antichi romani, per incrementare il raccolto del grano, avevano l’usanza di legare tre ramoscelli d’alloro con un cordoncino rosso.

Anche al giorno d’oggi esistono diversi rituali legati all’alloro, ad esempio, si dice che mettere alcune foglie di alloro sotto al cuscino aiuti a fare i sogni profetici, mentre tenere alcune foglie di alloro in casa procurerebbe prosperità e benessere.

Secondo numerose credenze popolari, inoltre, si dice che l’alloro non venga mai colpito dai fulmini, proteggendo anche le case limitrofe.

Festa SAN SEBASTIANO Martire PROTETTORE di Palazzolo Acreide