Nudi e con un fiocco rosso al collo i bambini, nei primissimi mesi di vita, vengono spogliati ed “offerti” al santo.

Tale offerta è il “pegno pagato” per la 𝘨𝘳𝘢𝘻𝘪𝘢 ricevuta.

Si può trattare di una preghiera volta a chiedere l’intercessione del Santo per avere un bambino; perché la gravidanza vada bene o per un voto fatto dai genitori all’atto della nascita, chiedendo la protezione per il proprio bambino, nonché la speranza per una vita futura serena e felice.

Anche questo rituale risale al passato, quando la principale preghiera era quella di proteggere i bambini dalle malattie, soprattutto dai problemi di ernia inguinale.

All’epoca i neonati venivano solo avvicinati al carro in processione, evitando l’incontro diretto con lo sguardo duro e arcigno di 𝘚𝘢𝘶𝘭𝘰, che ha sempre generato timore a chiunque ne incrociasse lo sguardo.

Anche oggi il rito e la devozione mantengono la stessa intensità, forti sono i segni ben riconoscibili del rito: il fazzoletto rosso e verde, tipico dei devoti, e un nastrino rosso al collo, come una collana, a cui, spesso, vengono appuntati dei soldi, 𝘰𝘧𝘧𝘦𝘳𝘵𝘪 𝘪𝘯 𝘴𝘦𝘨𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘣𝘦𝘯𝘦𝘷𝘰𝘭𝘦𝘯𝘻𝘢.

(fonte: L. Lombardo da istitutoeuroarabo.it; foto: sanpaolopalazzolo.it e Paolo Gallo Photography)

Festa San Paolo Apostolo PATRONO di Palazzolo Acreide (SR)