La lavanda è tradizionalmente chiamata 𝘴𝘱𝘪𝘨𝘢 𝘳𝘪 𝘚𝘢𝘯 𝘗𝘢𝘶𝘭𝘶.
Alla fine di giugno, in concomitanza con la festa del Santo, questa pianta è in piena fioritura e viene portata in offerta al Santo la sera della vigilia.
In questa occasione le spighe vengono benedette, raggruppate in mazzolini, annodati con un fiocco rosso, in modo da essere dati ai fedeli, spesso insieme alle 𝘤𝘶𝘥𝘥𝘶𝘳𝘦, con l’immaginetta del Santo.
Già nel 1900 Pitrè ne racconta la ritualità.
Ma da dove deriva questo legame così stretto?
Sicuramente una possibilità sta nella sua forma che ricorda quella della spiga di grano, a cui il santo è connesso come protettore del lavoro nei campi durante la mietitura, che, in passato, essendo fatta a mano, poteva rivelarsi fortemente pericolosa per la presenza di serpi e insetti velenosi, da cui solo i 𝘤𝘪𝘢𝘳𝘢𝘶𝘭𝘪 erano in grado di guarire.
Anzi, proprio la lavanda, secondo la tradizione popolare, è considerata un potente antidoto contro i morsi di serpente.
(foto Massimo Vittorio)
Festa San Paolo Apostolo PATRONO di Palazzolo Acreide (SR)